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Approfondimenti

Una lettera al mese: svista generale o truffa raffinata?

30 c x Francia a30 c x Francia r L'ANTEFATTO All’apparenza, e così deve essere apparsa anche a quel commerciante, di solito abile ed accorto, che l’ha inserita in un lotto con altre di poco conto, una normalissima lettera per la Francia, affrancata, come tante altre, per 40 centesimi. DESCRIZIONE Scritta dalla ditta “A.Molino – Torino”, come anche dal piccolo bollo in azzurro sul fronte del piego, è stata impostata e bollata a Torino Succursale (3) il 18 febbraio 1863 diretta a Vienne – Isére, in Francia, nell’alta regione del Rodano. Visti (o non visti) i francobolli applicati è stata munita dal bollo P.D. di pagato fino a destinazione. Lo stesso 19 febbraio è entrata in Francia con l’ambulante postale “Italie Amb. M.Cenis D”e ha viaggiato, sempre il 19 febbraio. sul treno da Lyon a Marseille per arrivare a Vienne il 20 febbraio 1863. Quindi viaggio normale, veloce, e consegna pronta, come era di solito. UNA LETTURA APPROFONDITA DEL DOCUMENTO Se ben osservate, i due francobolli non sono due 20 centesimi di Sardegna, ma due 15 centesimi d’Italia, quelli, a imitazione dei precedenti, preparati in tutta fretta dal Matraire per soddisfare il porto di una lettera semplice che, incredibilmente – ma durerà poco- era stato ridotto dal 1° gennaio 1863 da 20 a 15 centesimi. La tariffa per la Francia non era però variata ed era restata 40 centesimi. Ora la forma ed il colore di questi francobolli sono identici a quelli da 20 centesimi allora ancora in corso e tollerati fino al 28 febbraio 1863. Che ci sia stata una dormita generale e che tutti (l’impiegato della ditta Molina, che ha applicato i francobolli (o quello della posta?), chi ha messo il bollo P.D. e chi ha preparato i pieghi per lo scambio, non si siano accorti di nulla? Molto strano. Più probabilmente c’è stato chi, molto attento e sveglio, ha giocato sulla grande somiglianza dei colori e si è intascato la differenza di 10 centesimi. (e il giochino l’avrà fatto più volte). Il più indiziato è da ritenersi l’impiegato postale, ma come si fa ad affermarlo con certezza? Certo si tratta di una bella truffa, molto raffinata e penso, anche di una tipologia non facilmente riscontrabile. Descrizione a cura di Lorenzo Carra

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