UNA LETTERA AL MESE: da Aden a Tripoli
descrizione a cura di Paolo Zavattoni Siamo alla fine di ottobre del 1911, da meno di un mese i marinai italiani sono sbarcati in Libia. Da Aden parte una lettera indirizzata a un Capitano italiano a Tripoli…ed ecco che, ancora una volta, la Storia e la Posta hanno, insieme, molto da raccontare. DESCRIZIONE Lettera raccomandata spedita da Aden Camp il 25 ottobre 1911 indirizzata a un Capitano di Stato Maggiore a Tripoli, restituita al mittente il 25.12.1911 dopo un interessante e ben documentato viaggio. TESTO DELLA LETTERA Aden, 24-10-11 Carissimo Cap. Verri, Ringrazio infinitamente Lei e l’amico Piacentini per essersi ricordati di me da codesto nuovo lembo d’Italia quando ancora non era nostro. Può immaginare la nostra trepidazione per le notizie che aspettiamo di costà e l’entusiasmo che sollevano in noi le gesta gloriose dei nostri marinai e soldati. Invidiamo loro che si trovano sul luogo e viviamo in ansia per il completo successo delle operazioni di occupazione; auguriamo di cuore che poche siano le nostre vittime e che la stella d’Italia rifulga splendida. Ho lasciato la famiglia in Italia e al 30 corr. partirò per Massaua avendo avuto la direzione di quell’agenzia e di questa. Ripartirò il mio lavoro fra Aden e Massaua e vedrò se ci reggo o se non mi convenga piantare questi paesi e… venire in Tripolitania!? La prego dei miei saluti al Sig. Piacentini che sento viene costà e al Capitano Craveri che vedo è ritornato al suo antico compito di organizzatore di gendarmeria. Auguri di cuore e da italiano entusiasta a tutti loro e a quanti cooperano per l’onore della patria. Tante buone cose a Lei e una cordiale stretta di mano. Aff.o A. Terruzzi IL MITTENTE Angelo Terruzzi è, al momento in cui scrive, un importante agente della Società Coloniale Italiana ad Aden. Assunto dalla S.C.I. nel 1906, ne farà parte fino al 1913, anno in cui si metterà in proprio fondando una società per il commercio dei i prodotti dell’area Mar Rosso-Corno d’Africa. IL DESTINATARIO Nato a Pavia nel 1868 Pietro Verri si dedica alla carriera militare divenendo sottotenente nel 1894. Nel 1896 ottiene di far parte del Corpo di Spedizione in Etiopia, quale ufficiale addetto a missioni informative in appoggio al contingente. Tornato in Italia, è ammesso nel 1898 alla Scuola di Guerra. In due anni acquisisce una perfetta conoscenza dell'inglese, del tedesco, dell'amarico, dell'arabo e del tigrino. Nel 1900 fa parte del Corpo di spedizione italiano in Cina come ufficiale addetto ai servizi informativi. Al termine della missione in Cina è promosso sul campo al grado di capitano. Ripresi e terminati gli studi alla Scuola di Guerra, è nuovamente assegnato nel 1904 al comando delle truppe coloniali in Eritrea, dove rimane più di tre anni. Una nuova missione lo vede ad Aden dove compie importantissime operazioni informative e dove conosce Angelo Terruzzi. Nel 1911 è di nuovo spedito in Tripolitania, questa volta sotto le mentite spoglie di ispettore postale, per compiere ricognizioni in vista del nostro sbarco. Ne riporta l’impressione che gli Arabi accoglierebbero gli Italiani con favore e di questo informa i suoi superiori. Il 26 ottobre 1911, pochi giorni dopo l'arrivo dei nostri contingenti, viene ucciso nel corso di un attacco delle truppe arabo-turche al campo trincerato di Henni-Sciara-Sciat. Alcune fonti (A.Chierici “A Tripoli d’Italia - Diario di un corrispondente di guerra” 1912) avanzano l’ipotesi che il Capitano Verri, avendo dato “consigli che, più tardi, risultarono inesatti o dannosi”, abbia cercato la morte deliberatamente “quando si accorse di essersi ingannato” (cit. in A. Del Boca “Gli Italiani in Libia” Laterza 1986) Spedita per raccomandata da Aden-Camp il 25 ottobre 1911 (quindi il giorno prima della morte del Capitano Verri) la busta raggiunse via nave Bari l’1.11.1911 per poi proseguire in ferrovia per Taranto 2.11.1911, Messina 2.11.1911 e Catania 3.11.1911. Da lì la busta venne probabilmente inoltrata a Tripoli dove, aggiunta la scritta “Morto per la patria”, si decise di restituire la lettera al mittente. Poiché quest’ultimo aveva scritto “Indirizzi pure le lettere in Aden” fu incollata una striscia di carta con l’indicazione “Inconnu à l’envoyeur Aden” (sconosciuto, al mittente, Aden). La busta venne quindi rispedita verso l’Italia arrivando a Caserta il 16.12.1911, proseguendo per Brindisi (? illeggibile) 17.12.1911 e Aden 25.12.1911. Qui, vista la mancanza di un indirizzo preciso, venne aggiunto il riferimento in violetto “Italian Consul”. Dal consolato giunse infine l’indicazione di consegnare la lettera ad Aden-Camp, cosa che venne effettuata nella stessa giornata del 25.12.1911. NOTA FINALE Questa descrizione è quanto di meglio mi hanno consentito le mie conoscenze. Sarò grato a chiunque abbia da aggiungere critiche e/o integrazioni.