Una lettera al mese: da Napoli al Sud Africa durante la seconda guerra Boera 1899 - 1902
NOTIZIE STORICO POSTALI Due furono le Guerre Boere, la prima tra il 1880 e il 1881, la seconda dall'ottobre 1899 al maggio 1902, entrambe combattute in Sudafrica tra gli inglesi e i coloni di origine olandese (chiamati Boeri), che posero fine alle due Repubbliche Boere indipendenti che questi avevano fondato: il Transvaal e lo Stato libero dell’Orange. La prima guerra fu causata dall’annessione nel 1877 del Transvaal ai territori sotto controllo inglese. I Boeri protestarono e nel 1880 si ribellarono sconfiggendo nel febbraio 1881 gli inglesi e ottenendo l’autogoverno del Transvaal. La scoperta dell’oro nel 1885 causò un’invasione di nuovi coloni che spinsero per la rimozione del Governo Boero. Un inefficace colpo di Stato nel 1896 giustificò l’ammasso di forze militari britanniche nella zona del Capo. Un’altra ragione, sicuramente più importante, fu quella di impedire che la Repubblica del Transvaal si legasse all’Africa Sudoccidentale Tedesca visto il sopraggiungente scontro con l’Impero Tedesco. I Boeri, guidati dal presidente Paul Kruger colpirono per primi, attaccando nella Colonia del Capo e nel Natal tra l'ottobre 1899 e il gennaio 1900. Le truppe britanniche poterono lanciare una controffensiva che permise ai britannici di prendere la capitale Boera, Pretoria, il 5 giugno. Le unità Boere si diedero alla guerriglia per altri due anni, infine si arresero nel maggio del 1902 e la guerra finì con il trattato di Vereeniging che pose fine all'esistenza del Transvaal e dello Stato Libero di Orange come Repubbliche Boere, rendendole parte dell'Impero Britannico. In questo contesto si inserisce la lettera presentata (fig. 1 fronte e 2 retro) DESCRIZIONE DEL DOCUMENTO La lettera spedita per raccomandazione da Napoli il 28 marzo 1900, riveste notevole importanza per l’indicazione manoscritta apposta sul fronte: Vap Herzog. L’indicazione, del mittente, aveva lo scopo di indicare il piroscafo sul quale sarebbe dovuta essere imbarcata, fino a Barberton nel Transavaal, la lettera fu affrancata per lire 1,25 dovendo pagare probabilomente quattro porti.. Il PERCORSO Nel 1900 il piroscafo tedesco Herzog faceva regolari viaggi commerciali e postali dal porto di Brema, transitava per il Mediterraneo, con soste a Marsiglia, Napoli e Alessandria, poi attraversava il Canale di Suez, toccava il porto intermedio di Aden e raggiungeva il Porto di Dar el Salam, allora capitale della colonia tedesca del Tanganika, proseguendo successivamente per Zanzibar ed i porti del Mozambico Portoghese. Il 6 gennaio 1900 l’Herzog, che era tenuta sotto controllo da parte di unità britanniche fin dalla partenza da Port Said, fu fermato e sottoposto a sequestro dall’Incrociatore Inglese Tethis al largo della Delagoa Bay, insenatura che proteggeva il porto portoghese di Lorenco Marques. Il sospetto, assolutamente giustificato dal fatto che esisteva un blocco navale da parte della flotta britannica, era che la nave trasportasse aiuti militari alle truppe Boere. Fin dai tempi della prima guerra Anglo-Boera l’impero germanico appoggiava con tutti i mezzi, militari diplomatici ed economici, le aspirazioni indipendentistiche delle popolazioni dei territori del Transvaal, del Natal e del Territoio dell’Orange. La nave tedesca fu dirottata nel porto di Durban e il caso esplose a livello mondiale creando ulteriori gravissime tensioni diplomatiche tra Germania e Inghilterra, coinvolgendo tutta la stampa internazionale. Alla fine il governo britannico dovette fare marcia indietro e la nave fu rilasciata in data 22 gennaio. Il piroscafo rientrò al porto di armamento e raggiunse nuovamente Napoli da dove ripartì per lo stesso itinerario il 28 marzo 1900, giorno di spedizione del documento. La lettera, aperta dalla censura boera, transitò per Pretoria il 1° maggio e giunse a Barberton il 3. Sull’etichetta compaiono le scritte Postdepartement Z. A. (Zuid Afrikaansche) Republiek – Gropend onder Krijgswet (Dipartimento postale della Repubblica del Sud Africa – Aperto sotto legge marziale). Descrizione a cura di Carlo Vicario