Una lettera al mese: destinatari introvabili.
CONTESTO STORICO POTALE Siamo all’inizio del XX secolo, qualche giorno dopo la morte del Re Umberto I, avvenuta a Monza il 29 luglio 1900 ad opera dell’anarchico Gaetano Bresci. Il mittente è il Barone Livio Caranza divenuto proprietario nel 1885 della fattoria di Castellonchio (San Miniato, Pisa) in seguito al matrimonio con Pia Bertolli. I primi decenni del novecento furono i migliori per i Caranza, fino a quando le vicende belliche della seconda guerra mondiale determinarono un lento abbandono della tenuta culminato con la morte del barone nel 1958 e solo due anni dopo del figlio erede. DESCRIZIONE DEL DOCUMENTO Lettera raccomandata affrancata con un diversi valori emessi nel periodo umbertino per assolvere la tariffa di 50 cent. per l’estero. Il diritto di raccomandazione per l’estero durante il periodo umbertino non venne mai modificato. La tariffa delle lettere raccomandate per l’estero variavano solo, fino al 31 dicembre 1898, a seconda della loro destinazione ed in funzione dell’appartenenza o meno all’UPU dello Stato di destinazione. IL PERCORSO SEGUITO La lettera venne spedita il 2 agosto 1900 da Marina di Pisa a Tangeri (Marocco), dove giunse l’8 agosto, dopo aver transitato da Marsiglia il 3 agosto e da Lisbona il 7 agosto. Nel frattempo, probabilmente, il destinatario si era trasferito a Banana nel Congo Belga e quindi la lettera venne dapprima rispedita a Bruxelles in Belgio, dove giunse il 18 agosto e successivamente inoltrata a Banana dove giunse il 21 settembre 1900. Purtroppo il destinatario non si trovava nemmeno nel Congo Belga e non avendo lasciato disposizioni in merito al suo nuovo indirizzo, la lettera rimase in giacenza presso l’ufficio postale di Banana fino all’11 febbraio 1901 senza essere reclamata e quindi rispedita al mittente, il barone Caranza, a Marina di Pisa, dove vi giunse l’11 marzo 1901. Descrizione a cura di Giovanni Nembrini