Come risparmiare due soldi - contributo dal gruppo Facebook di Fabrizio Delmastro
Sfruttare il corriere francese per risparmiare sulle spese postali: così i Piemontesi potevano risparmiare sulle lettere dirette oltralpe.
Una inveterata abitudine dei piemontesi del XVIII secolo, era quella di affidare la corrispondenza diretta in Francia, anziché rivolgersi alle poste sabaude, direttamente nelle mani del corriere francese proveniente da Roma o in quelle del commesso francese residente a Torino. Entrambi non avrebbero potuto ricevere corrispondenza da trasportare ma lo facevano regolarmente. In questo modo i piemontesi risparmiavano l’affrancatura obbligatoria di due soldi fino a Ponte Belvicino.
Le lettere che seguivano questa prassi vengono definite nei documenti ufficiali sabaudi, come lettere “de sfros”, termine piemontese (e non solo) per definire il contrabbando o qualcosa fatto di nascosto.
La lettera “de sfros” che vi mostro, parte da Casale Monferrato nell’aprile del 1727 ed è diretta a Londra. Presa in carico di sfroso dal corriere di Francia o portata privatamente oltreconfine, è giunta a Parigi dove è stata bollata con il bollo parigino di porto pagato purtroppo molto confuso e con il lineare di provenienza “De Lyon”. Qui il corrispondente Monsieur Chalub, come da indicazione a tergo, ha pagato i 10 sols (tariffario del 1° gennaio 1704, Déclaration royale du 8 décembre 1703) e l’ha inviata oltre Manica. All’arrivo a Londra, dopo aver ricevuto la Bishop Mark è stata consegnata al destinatario che ha pagato 10 pences per il tragitto finale.