Una lettera al mese: Giugno 1860 Francesco II° ultimo atto (sovrano)
NOTIZIE STORICO POSTALI Il 25 giugno 1860, Francesco II° re delle Due Sicilie, deluso e amareggiato dagli infausti esiti in Sicilia dell’esercito borbonico contro quello di Garibaldi, fece un ultimo tentativo per cercare di sedare il malcontento che serpeggiava sia negli ambienti aristocratici e militari, sia tra il popolo, facendo affiggere in tutta Napoli un “Atto Sovrano” nel quale prometteva una moderna costituzione e un “tricolore” che avrebbe unito, di comune accordo, le due Corone d’Italia. I giornali dell’epoca descrissero e commentarono così la notizia : - In Portici, Francesco II° firma proclama reale annunziante l’amnistia; la costituzione; bandiera tricolore; e un principe della real casa Vice-Re di Sicilia!.. - In Napoli molta agitazione per il motu-proprio ieri firmato dal re annunziante la costituzione, la bandiera tricolore, l’intesa col Piemonte. - Il comm. De Martino, entrato nel nuovo gabinetto napoletano come ministro degli esteri, fa al ministro sardo Villamarina le prime proposizioni per l’alleanza col Piemonte. DESCRIZIONE DELLA LETTERA Le due lettere riportate testimoniano in modo autentico i fatti avvenuti in quei giorni, allontanando il dubbio che il manifesto fosse stato fatto circolare su istigazione degli oppositori del re, dato che il proclama venne persino pubblicato sul “Giornale ufficiale di Napoli”. La prima lettera venne scritta a Napoli da un patriota esule dal 1849 e poi volontario nei “Cacciatori del Vesuvio”, indirizzata ad un maggiore dell’Esercito piemontese. Affidata ai vapori postali delle Messaggerie Marittime francesi poiché, fin dall’aprile 1860, poco prima dell’inizio della campagna dei Mille, i vapori delle compagnie napoletane erano stati requisiti ed armati dal governo borbonico per pattugliare le coste del Regno, causando così serie difficoltà nel servizio postale tra i porti del nord Italia e Napoli, precedentemente collegati da questi piroscafi. Gli unici vapori che continuarono a trasportare regolarmente corrispondenza senza alcuna interruzione furono i piroscafi postali francesi. ALL'INTERNO DELLA LETTERA SI PUO' LEGGERE: Questa mattina sulle cantonate di Napoli stava affisso l’Atto Sovrano che qui unito ti spedisco copia. La seconda lettera venne scritta a Messina, assediata dall’Esercito Meridionale di Garibaldi e descrive al suo interno gli avvenimenti di quei giorni, in particolar modo fa riferimento all’Atto Sovrano pubblicato a Napoli, stampato dalla più autorevole testata della città. Messina, ancora in mano alle truppe borboniche, allocava entro le sue mura la Direzione e l’Ufficio postale che continuarono a funzionare in maniera autonoma fino alla sera del 23 luglio 1860, giorno della presa della città da parte dei garibaldini. Lettera di 1° porto non affrancata spedita da Messina il 1° luglio 1860 e giunta a Lione il 4. Trasportata dal postale francese “Neva” della linea del Levante, diretta senza scali a Marsiglia. Bollo doganale d’ingresso : “ D. SICILES MARSEILLE A.M. A ” Tassata allo sbarco per 15 decimi di franco francese. All’interno della lettera si legge : ...non sappiamo cosa dire infatti della politica : Un Atto Sovrano è apparso sul giornale ufficiale di Napoli : Promesse di costituzioni, intesa con il Re Vittorio Emanuele, bandiera tricolore, ma finora non si è visto ancora nulla. Il popolo è sordo e cieco a tutto questo e lascia la cura di decidere al Generale Garibaldi. Un fondo di menzogne aleggia su tutte le bocche, il fatto è che nessuna di queste è positiva. In attesa la città è occupata dalle truppe, tutti i giorni ne vediamo arrivare delle altre e con loro cannoni (ce n’è uno catturato), palle (di cannone), ecc. in massa. Questi stessi trasporti portano, si dice, anche le nuove bandiere destinate alla proclamazione, se le cose vanno per il meglio, alla salutazione del tricolore (che doveva aver luogo questa mattina ma non è stato fatto e non se ne sa il perché).... descrizione a cura di Antonio Ferrario