UNA LETTERA AL MESE: CENTODIECI ANNI DI VOLO
L’ANTEFATTO Nel centenario del primo volo controllato di una macchina pilotata dall’uomo, decollata con potenza propria ed atterrata in un luogo non più basso di quello di partenza: Orville e Wilbur Wright, 17 dicembre 1903, spiaggia di Kill Devil Hills, Kitty Hawk, North Carolina. Wilbur Wright nacque a Dayton il 16 aprile 1867, dapprima costruttore di biciclette si dedicò col fratello Orville all’aviazione nel 1900. Orville, nato anche lui a Dayton il 17 agosto 1871 collaborò dividendo i meriti e le fatiche a tutte le esperienze del fratello Wilbur eseguite dal 1900 al 1908, epoca in cui egli rimase in America, mentre il fratello si recava in Europa. CONTESTO STORICO Studiato meticolosamente il problema del volo ed i precedenti storici, Wilbur negli anni 1900, 1901, 1902 costruì tre diversi tipi di alianti che sperimentò a Kitty Hawk nella Carolina del nord e nel 1903 applicando un motore ad un aliante realizzò il primo aeroplano a motore che il 17 dicembre di quell’anno si levò in aria compiendo un volo di 266 metri in 59 secondi. Era iniziata una nuova era: la notizia fece scalpore ed incominciò a dilagare, mentre Wilbur continuava i suoi studi ed esperimenti per dare al mondo la possibilità di volare con un nuovo mezzo che in poco tempo avrebbe rivoluzionato i sistemi di trasporto. Trasferitosi col fratello in una prateria di Springfield nell’Ohio, costruì un n uovo aeroplano che nel 1904 percorse in volo 4,500 Km.. In seguito a nuovi studi ed approfondimenti l’apparecchio subì altre trasformazioni e il 26 settembre 1905 vennero compiuti in un sol volo 17,961 Km. in 18’9”. Gli esperimenti continuavano alacremente e il 4 ottobre l’aeroplano raggiunse 33,456 Km. ed il giorno successivo 38,956 Km. Nel maggio del 1908 ritornò assieme al fratello a Kill Devil Hills e li compì altri esperimenti: dodici voli due dei quali portando a bordo anche un passeggero. CONTESTO GEOGRAFICO Il 1° giugno Wilbur arriva in Europa e precisamente a Parigi per incontrare Lazare Weiler per prendere accordi col comitato da lui presieduto per la vendita del suo brevetto francese. E qui cominciano le sue esibizioni: l’8 agosto volò per un minuto e 45 secondi, il 21settembre per 1 ora, 31’24” coprendo una distanza di 66 Km. e 600 metri. Ancora l’11 ottobre con a bordo Paul Painleve, rimase in aria un ora 9’45”. Il 18 dicembre percorrendo 99 Km. in un ora 53’59” si aggiudicò la Coppa Michelin ed il 31 dicembre migliorava il suo record coprendo Km. 124,700 in due ore 20’23”. Il 7 gennaio 1909 si brevettò pilota aviatore e dopo aver compiuto circa duecento voli ritornò in America. CONCLUSIONI Nell’aprile del 1909 venne chiamato a Roma. A Centocelle egli rinnovava i suoi trionfi alati conseguiti in Francia, dimostrando luminosamente che per lui il volare costituiva parte integrante della sua vita. Il suo apparecchio era gia arrivato, accompagnato da tre fidati meccanici i quali si mettevano subito al montaggio. Fin dalla mattina del 9 aprile il pilone di lancio e la rotaia di partenza dell’apparecchio erano approntati. Il 15 una gran folla impaziente e nervosa aspettava l’uscita dell’aeroplano dall’aviorimessa ed ecco che verso sera l’aeroplano veniva fatto avanzare su due ruote staccate per venire piazzato sulla rotaia, il peso al pilone che doveva dargli spinta veniva alzato: tutto era pronto. L’aeroplano scivola sulla rotaia, si lancia in avanti, s’innalza. S’innalza sempre di più, proseguendo in un volo sicuro, meraviglioso, verso la campagna romana. E’ gia lontano, gira, si avvicina, passa sulle teste degli spettatori a venti metri, maestoso. Il volo dura circa dieci minuti ad un’altezza massima di trenta metri. Il giorno successivo Wright effettuava quattro voli, il primo della durata di dieci minuti con il suo primo allievo tenente di vascello Mario Calderara, il secondo di otto minuti con il tenente del Genio Savoia. I voli si susseguirono nei giorni successivi portando in volo personaggi illustri quali il Capitano Castagneris, il Barone Sidney Sonnino, l’Ammiraglio Mirabello ed anche due signore. Wilbur Wright restò a Roma dal 1° al 27 aprile e negli undici giorni dal 15 al 26 eseguiva 67 voli di cui 19 con passeggeri. Tornato in America si recò a Fort Myer vincendo il concorso del Signal Corps, poi si dedicò completamente alla industria aeronautica. Egli morì dopo breve malattia il 30 maggio 1912 nella sua natale Dayton. Descrizione a cura di Costantino Gironi